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Il nuovo ruolo della tecnologia nella guerra

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L’attuale conflitto russo-ucraino ci mostra che la guerra è cambiata - oltre a tutte le implicazioni geopolitiche, morali, economiche, energetiche e ambientali di cui tanto si è discusso nelle ultime settimane. La guerra è cambiata perché la tecnologia vi gioca un ruolo più complesso e stratificato rispetto al secolo scorso o anche solo al decennio scorso. La tecnologia entra nel conflitto bellico non più solo nella forma di armi, ma ha aperto o espanso due nuovi fronti: il fronte della guerra digitale e il fronte della guerra comunicativa.

Due ospiti ci guideranno nella scoperta e comprensione di questo cambiamento che segnerà tanto il nostro presente a breve termine quanto il futuro dei prossimi conflitti. Con Alessandro Curioni, esperto e professionista nel campo della cybersecurity, parliamo della cyberwar. Come si svolge? Quali sono gli attori in gioco? Che conseguenze ha e avrà? Con Stefano Cristante, docente di sociologia della comunicazione e dei processi culturali, affrontiamo i temi della guerra delle informazioni, della comunicazione della guerra e del nuovo ruolo che i singoli possono giocare grazie alle moderne tecnologie digitali.

Interviste e montaggio: Benjamin Cucchi. Sigla: Jacopo Mengarelli.
Fonti e crediti
Un nuovo uso della forza: la cyberwar nella guerra russo-ucraina, Stefano Cisternino su Scienza in rete (2022)
Lo scontro cyber tra Russia, Ucraina, Occidente: le diverse tattiche, Vittorio Alovisi su Agenzia Digitale (2022)
Guerra in Ucraina, da Telegram ai satelliti di Musk: ‘Lo smartphone è un’arma contro Putin, benzina per la resistenza e l’indignazione’, Andrea Tundo su Il Fatto Quotidiano (2022)
Liberation Technology, Larry Diamond su Journal of Democracy (2011)
Empowering activists or autocrats? The Internet in authoritarian regimes, Espen Geelmuyden Rød e Nils B. Weidmann su Journal of Peace Research (2015)
‘Netwar’ Could Be Even Worse Than Cyberwar, Ian Bogost su The Atlantic (2022)
Dezinformatsiya: la militarizzazione dell’informazione, Stefano Cisternino su Scienza in rete (2022)
Zelensky e Ucraina: il potere di una storia ben raccontata, Alessandro Masala su Breaking italy (2022)
Why Vladimir Putin has already lost this war, Yuval Noah Harari su The Guardian (2022)
"Mr. Robot", serie tv creata da Sam Esmail (2015 - 2019)

 


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La circolazione oceanica nel Nord Atlantico (AMOC) sta per spegnersi?

Atlantic Meridional overturning Circulation (AMOC)

Negli ultimi anni, varie testate hanno riportato la diminuzione dell'Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC) nel Nord Atlantico, cruciale per il clima dell'emisfero Nord, avvertendo del rischio che si stia spegnendo. È quanto, in effetti,  suggeriscono alcuni studi recenti, ma c'è disaccordo tra gli esperti: la complessità e l'incertezza dei modelli climatici rendono difficile prevedere con certezza il futuro di AMOC.

Schema delle correnti di AMOC. Crediti: modificato da R. Curry, Woods Hole Oceanographic Institution/Science/USGCRP, Wikimedia Commons. Licenza: CC BY 3.0 DEED

A più riprese negli ultimi anni, testate importanti hanno pubblicato articoli che raccontano come, secondo alcune ricerche, l’intensità della circolazione termoalina nel Nord Atlantico, nota come Atlantic Meridional overturning Circulation (AMOC) sia non solo in diminuzione, ma sia proprio sull’orlo di uno spegnimento totale.